La donna a Sparta.
Che ruolo aveva la donna in antichità? La maggior parte risponderebbe, correttamente, che era moglie e madre all’interno della comunità, che il suo ruolo era strettamente legato alla sfera domestica. Ma è stato realmente così per tutte le società del passato?
Poco si è parlato nei libri della donna a Sparta, proprio perché è, forse, l’esempio lampante del lungo processo di emancipazione sociale della donna che ancora oggi è argomento molto discusso.
Possiamo tranquillamente definire la donna spartana un’ anticipazione della donna contemporanea, tant’è che prese addirittura parte, alle guerre a sostegno degli uomini. Gli storici antichi sono sempre stati molto combattuti su questa tematica, perché c’era chi sosteneva questa tesi di “emancipazione della donna antica” e chi invece la vedeva come semplice “moglie-madre”.Il legislatore spartano Licurgo diede ampio spazio alle donne. Permise loro , infatti, di dedicarsi all’attività fisica, lasciando le schiave ad occuparsi dei figli.
Da sempre considerate libertine per i costumi e gli atteggiamenti poco consoni per l’epoca, le donne spartane erano definite “maschiacci” dagli altri greci, proprio per il forte legame con il mondo dello sport e per la mancanza del concetto di “maternità”. Tra le varie curiosità legate a questa società vi era il fatto che, oltre a non gestire la casa, erano le madri stesse che uccidevano i figli qualora questi tornassero vivi dalle guerre. Desideravano la loro morte poiché era considerato un atto di vero valore morire in battaglia. O, ancora,la pratica del matrimonio avveniva attraverso il “rapimento” vero e proprio delle fanciulle a cui venivano tagliati i capelli e vestite da uomini chiuse in una camera in attesa che il futuro marito arrivasse e la portasse in salvo.
Fra le donne spartane che si distinsero particolarmente ricordiamo Gorgo, che non ricopre solo il ruolo di moglie ma anche quello di figlia saggia e devota alla sua patria. Nelle Storie di Erodoto, infatti, viene introdotta per la prima volta dopo l’annuncio della morte di Dorieo, fratello di Cleomene che sarebbe stato il legittimo erede se non fosse andato via, poiché Cleomene aveva avuto solo una figlia femmina, Gorgo per l’appunto. Aristagora venne a colloquio con Cleomene, gli mostrò una tavola di bronzo con la mappa della terra con il mare e i vari fiumi, e, appellandosi all’unità di stirpe dei Greci e degli Ioni, chiese a Cleomene di liberare gli Ioni dalla servitù. Questisi prese tempo. Si incontrarono dopo tre giorni, Cleomene chiese ad Aristagora quanto fosse lungo il viaggio, questi gli disse il tempo reale e Cleomene pensò bene di rifiutare dal momento che gli spartani non avevano mai affrontato un viaggio tanto lungo. Aristagora, allora, tentò di corromperlo con dell’oro, e poiché la bambina aveva assistito a tutto l’incontro, fedele al padre e alla patria, lo avvertì di non lasciarsi corrompere.
Ritroviamo Gorgo anche nel settimo libro erodoteo in cui viene esposta la genealogia di Leonida. In questo caso il ruolo di Gorgo è quello di moglie del re, che era diventato tale proprio grazie a lei. Intorno alla tradizione della battaglia delle Termopili, che vide come protagonista lo stesso Leonida, fu creata anche una tradizione minore su Gorgo, che viene vista come moglie e donna ideale di Sparta. Il matrimonio e la riproduzione per Gorgo sono elementi fondamentali, così come per Leonida lo sono la guerra e la morte valorosa in battaglia.
Queste tradizioni, servono proprio a dimostrare che la donna spartana aveva un ruolo fondamentale nella vita degli uomini. Bisogna anche dire che il ruolo ricoperto dalle donne era, però, riservato solo a coloro che appartenevano ad una classe sociale importante, non a tutte. Diciamo che i pensieri contrastanti che si sono venuti a creare nel corso del tempo su questo argomento, forse lo hanno reso ancora più affascinante agli occhi degli studiosi che se ne sono occupati, o agli occhi di chi si avvicina a questo tema per la prima volta.
I giudizi e le opinioni, seppur contrastanti fra di loro, convergono in un’unica direzione: il ruolo della donna spartana è una sorta di anticipazione di quello che poi accadrà nella società moderna, ovvero di una presa di posizione e di valorizzazione della figura femminile che cerca di imporsi sotto ogni punto di vista e soprattutto in ogni situazione. Malgrado tutto, in questa società vi riesce perfettamente. Possiamo considerare tutto ciò un vero e proprio traguardo a livello sociale.
Martina Pico