Il miracolo della sorgente
Riprendiamo il nostro viaggio alla scoperta del Cilento nell’anno 1828 attraverso il racconto del nostro viaggiatore Ramage.
E’ interessante vedere come, con una incredibile attenzione ai particolari, riesce a guidarci nella nostra terra, lungo un cammino fatto di strade tortuose e pericolose ma affascinanti per chi il territorio lo conosce e ne coglie le differenze a distanza di quasi 200 anni.
In questo passo ci rende edotti sulla quantità di vegetazione che ricopre la Valle dell’Alento, sull’attività di estrazione della resina, riporto brevi cenni lasciando da parte mia a voi la curiosità di approfondire le notizie attraverso una lettura personale dell’intero lavoro editoriale. Qui sottolineo il passaggio delle spoglie di San Matteo a Copersito, lungo l’antica strada che collegava Salerno alla parte sud della provincia; di fontane possibili dove potrebbe essere avvenuto il miracolo ne abbiamo due, la Vecchia Fontana, sorgente ancora oggi esistente a cui non si sono attribuite proprietà taumaturgiche e la sorgente che scaturisce nel pozzo ubicato nella chiesa della Madonna dell’Acqua Santa, nel territorio di confine tra Torchiara e Laureana. Non conoscendo l’idrografia dei terreni di allora rimane incerta la collocazione, ma leggiamo dalle sue parole….
“ Dopo poco ci mettemmo in cammino. Il sentiero si stendeva lungo la cresta di una collina che era in parte ricoperta di vigneti; la vista spaziava sulla Valle dell’Alento fino ad una foresta che la mia guida chiamò bosco di Monteforte, ad ovest egli m’indicò una pineta dalla quale, in tempi passati, estraevano la resina, ma quest’attività era ormai del tutto cessata. Sotto di noi si vedeva il paese di Copersito, intorno al quale esiste una curiosa leggenda. Devi sapere che a Salerno, di cui ti ho già parlato, si conservano le spoglie mortali del venerato San Matteo e che queste vi furono trasportate, per via di terra, da non ricordo più dove. I monaci che le trasportavano, affaticati per il peso del corpo del santo, giunsero con grande difficoltà a Copersito, dove poco mancò che non morissero per il gran caldo. L’acqua era introvabile, ed allora dopo aver elevato preghiere all’Apostolo, una vena d’acqua scaturì all’improvviso dalla roccia; quest’acqua viene considerata, anche oggi, dotata di proprietà taumaturgiche e capace di guarire ogni male……”
“Dopo aver attraversato varie piccole borgate, giunsi ad un paese chiamato il Mercato, situato ai piedi di una collina in vetta alla quale, si diceva vi fossero le rovine che io andavo cercando. Questo paesetto consisteva in una mezza dozzina di case, ma io ero ormai così sfinito che, senza riposarmi un poco, non avrei potuto procedere oltre. Per fortuna una di quelle case era una locanda e faceva parte di un vecchio monastero, dal quale gli occupanti erano stati scacciati dai francesi ai tempi di Murat, mentre oggi i beni del convento fanno parte di una tenuta reale. L’edificio è ora in uno stato deplorevole e fra qualche anno non resterà che un ammasso di rovine. E’ straordinario il gran numero di monasteri esistenti in questa bellissima contrada d’Italia; i Francescani sono vicino ad Agropoli, gli Agostiniani a Copersito, i Padri Riformati e i Benedettini a Laurino; i Cappuccini a Perdifumo, ed altri ancora che non è necessario enumerare.”
Certo il viaggiatore pone le basi di una conoscenza del luogo ma proprio questa possibilità dovrebbe essere colta dalla scuola quanto ai ragazzi vuole insegnare la storia locale, loro dovrebbero divenire ricercatori, a loro andrebbe affidato il compito della ricerca. La puntata di oggi ha termine qui, riprenderemo l’interessante racconto nel prossimo articolo, ma se avete voglia e tempo approfondite questo periodo storico; i viaggiatori del Grand Tour sono una miniera di notizie!