Partire o restare nel Cilento?
Vale la pena restare nel Cilento? La mia più che una domanda, è una provocazione. Negli anni mi sono spesso ritrovata davanti a questo bivio. In realtà credo che tutti i ragazzi tra i venti e i trenta anni si trovino, prima o poi, di fronte a importanti scelte. Naturalmente ogni esperienza è diversa. Negli anni ne ho osservate parecchie.
C’è chi, subito dopo la scuola dell’obbligo, ha lasciato questa terra, contento di andare via e costruire una vita altrove. C’è chi ha lasciato il Cilento per brevi periodi di studio o di lavoro e poi è voluto tornare. C’è chi non ha avuto scelta e, per questioni lavorative e con la morte nel cuore, ha abbandonato la propria terra e i propri cari, sperando di tornare. Ci sono anche rari casi di chi, pur abitando altrove, ha invece deciso, contro ogni tendenza, di trasferirsi qui.
Io ho sempre scelto il Cilento, anche se è dura rimanere. Negli anni ho conosciuto tante realtà, tanti talenti, tanti ragazzi che vorrebbero e potrebbero fare la differenza su questo territorio . A volte, però, sono stati costretti ad andare via per realizzare i propri sogni. Sarà un banalità ma sembra che nel Cilento non ci sia posto per lavorare in alcuni ambiti. Il teatro, il cinema, il giornalismo e la cultura in generale sembrano siano settori da seguire per hobby più che per lavoro. E, così, se non vuoi adattarti a un lavoro che non ti soddisfa pienamente, devi andare via.
Vi confesso che il mio sogno è cercare di cambiare questa tendenza. Non è giusto che qui, nel Cilento, non si possa immaginare di vivere di cultura. Ci sono tanti giovani costretti a partire, ma ce ne sono altri che stanno resistendo, stanno provando a restare.
In questa esperienza editoriale ho cercato di mettere insieme tutti coloro che ancora hanno una speranza per questo territorio, gli irriducibili romantici.
Non è semplice restare, angustiati da un continuo precariato, sbattendo in continuazione contro muri di incomprensione totale dei bisogni del territorio. Dalla nostra parte abbiamo una terra ricca di storia, paesaggi, buon clima e buon cibo.
Se mi affaccio alla finestra sono contenta di vedere ogni giorno il mare, la piazza di Castellabate, le persone gioviali, le attività delle associazioni, i paesi che si stringono intorno ai dolori e si rallegrano nei periodi di festa. Ho sempre sentito forte il senso della comunità, la vera forza del Cilento. Ma può bastare per restare? E’ una domanda che lancio a voi lettori nella speranza che possiate raccontare le vostre esperienze, sia di chi è partito sia di chi è rimasto, perchè la domanda che accomuna tutti è sempre la stessa: partire o restare?
Barbara Maurano